The World’s 50 Best Hotels 2025: cosa rivela la lista estesa 51-100
Nel panorama dell’ospitalità di lusso, l’edizione 2025 dei World’s 50 Best Hotels introduce una novità rilevante: per la prima volta viene pubblicata una graduatoria estesa che include le posizioni dalla 51 alla 100. Non si tratta di un semplice ampliamento numerico, ma di un passaggio strategico che permette di analizzare in profondità l’evoluzione dell’hôtellerie contemporanea.
Il valore gastronomico, pur non essendo la metrica principale della classifica, emerge come elemento strutturale: territorio, materie prime, cucina identitaria e narrazione culinaria diventano parte integrante dell’esperienza di soggiorno.
Hotel Aman Venice
1. Origine e significato della lista estesa 51-100
La lista 51-100 dei World’s 50 Best Hotels nasce con l’obiettivo di offrire una visione più ampia del concetto di eccellenza alberghiera. A votare sono oltre 800 esperti internazionali: operatori di hospitality, giornalisti, viaggiatori di lusso e professionisti del settore.
L’analisi geografica rivela:
24 territori rappresentati
40 città
Numerosi hotel indipendenti
Leadership europea con 17 strutture
9 indirizzi italiani nella fascia 51-100
Questa distribuzione sottolinea un principio chiave: oggi la qualità dell’esperienza non è concentrata solo nei grandi poli del lusso, ma diffusa anche in destinazioni emergenti, boutique hotel di nicchia e progetti radicati nella cultura locale.
Borgo Egnazia
2. Le tendenze emergenti dell’ospitalità 2025
Analizzare la fascia 51-100 permette di intercettare alcune direttrici profonde dell’hôtellerie contemporanea, molte delle quali toccano da vicino il mondo della critica gastronomica.
a) Radicamento territoriale e identità culinaria
Gli hotel presenti nella lista propongono un’esperienza che parte dal luogo e si traduce in gastronomia. Esempio emblematico è Amanbagh (n. 100), situato tra le colline dell’Aravalli: architettura Mughal, cucina che dialoga con le tradizioni del Rajasthan e un approccio sensoriale che amplifica il concetto di ospitalità radicata.
b) Boutique hotel, design e intimità
Le strutture selezionate evidenziano una preferenza crescente per la dimensione sartoriale: camere limitate, arredi curati, attenzione all’ospite. L’Italia emerge con progetti iconici come:
Casa Maria Luigia (n. 82) – dove la cucina di Massimo Bottura è parte integrante del soggiorno.
Portrait Milano (n. 99) – un reinterpretazione contemporanea della classicità italiana.
Hotel Cipriani (n. 72) – dove il lusso veneziano dialoga con un’identità gastronomica consolidata.
c) Lusso responsabile e sostenibilità culturale
Una tendenza trasversale è l’equilibrio tra lusso contemporaneo e autenticità sostenibile: filiere locali, valorizzazione delle comunità, architetture integrate nel paesaggio. Anche senza dichiararsi “eco”, molte strutture interpretano un lusso che si fonda su rispetto, trasparenza e radicamento.
Belmond Hotel Splendido, Portofino
3. Implicazioni per la critica gastronomica
Questa lista estesa offre un terreno prezioso per chi analizza l’intersezione tra ospitalità e gastronomia, fornendo spunti su come evolvono le aspettative degli ospiti.
a) Nuovi territori da esplorare
Gli hotel delle posizioni 51-100 non sono ancora sovraesposti mediaticamente: rappresentano quindi nuove mappe del gusto e nuove narrative per professionisti di settore e viaggiatori esigenti.
b) L’esperienza culinaria diventa olistica
La ristorazione d’hotel non è più vissuta come un elemento separato: è parte della struttura, del design, dell’identità.
La critica gastronomica oggi osserva:
Coerenza sensoriale
Dialogo tra piatti e territorio
Integrazione tra cucina e architettura
Valore narrativo del servizio
c) Storytelling, identità e visione
Gli hotel selezionati dimostrano che lo storytelling non è un accessorio, ma un asse strategico. La cucina diventa linguaggio narrativo: racconta materie prime, memoria, territorio, visione del luogo.
4. Una riflessione finale: la lista come lente sul futuro del lusso
La pubblicazione della lista 51-100 dei World’s 50 Best Hotels 2025 introduce una nuova prospettiva sul concetto di ospitalità di eccellenza. Il lusso non è più opulenza: è esperienza integrata, armonia tra gastronomia, architettura, servizio, luogo.
La cucina gioca un ruolo chiave in questa evoluzione: non è un capitolo a sé, ma uno dei pilastri su cui si costruisce l’identità dell’hotel.
La lista estesa diventa così:
Uno strumento di lettura del mercato• un osservatorio sulle nuove sensibilità del viaggiatore
Un invito a esplorare destinazioni più autentiche
Un terreno fertile per la critica gastronomica contemporanea
In sintesi, le posizioni 51-100 non sono “seconda fascia”, ma laboratori dell’hôtellerie del futuro, luoghi in cui gastronomia e ospitalità convergono in modo naturale e consapevole.

